Credito d’imposta 2020
Per l’anno 2020 la normativa relativa al credito d’imposta – l’agevolazione fiscale che consente di compensare le spese sostenute dalle imprese per alcune attività – ha subito un importante aggiornamento. Il Ministero dello Sviluppo Economico ha previsto in particolare tre misure:
- credito d’imposta ricerca, sviluppo, innovazione e design
- credito d’imposta per investimenti in beni strumentali
- credito d’imposta formazione 4.0.
Orientarsi in una normativa così complessa e articolata non è affatto facile. Per questo abbiamo previsto un servizio di check-up gratuito con cui puoi avere una prima valutazione delle spese ammissibili e verificare se, e in che misura, la tua impresa può beneficiare di queste agevolazioni. Prenotalo scrivendo a marchini@polotecnologico.it
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Credito d’imposta ricerca, sviluppo, innovazione e design
Il MISE ha emanato il decreto attuativo con cui ha definito i criteri per ottenere il credito d’imposta ricerca, sviluppo, innovazione e design introdotto dalla legge di bilancio 2020.
L’agevolazione fiscale si applica in compensazione, in tre quote annuali di pari importo, a partire dal periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2019. Le spese ammissibili sono così ripartite:
- attività di ricerca e sviluppo: si tratta delle attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale in campo scientifico e tecnologico. Il credito d’imposta è al 12% fino a un tetto di spesa di 3 milioni di euro.
- attività di innovazione tecnologica: si tratta delle attività per realizzare prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati.
- Il credito d’imposta è al 6% per una spesa fino a 1,5 milioni di euro.
- Se le attività sono finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati per raggiungere un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0, il credito d’imposta sale al 10%.
- design e innovazione estetica: riguarda le imprese dei settori tessile, moda, calzaturiero, occhialeria, orafo, mobile e arredo, ceramica, per la concezione e realizzazione dei nuovi prodotti e campionari. Il credito d’imposta è al 6% fino a 1,5 milioni di euro.
Credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali
Per gli investimenti in beni strumentali materiali tecnologicamente avanzati è riconosciuto un credito d’imposta nella misura del:
- 40% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro.
- 20% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro.
Per gli investimenti in beni strumentali immateriali funzionali ai processi di trasformazione 4.0 è riconosciuto un credito d’imposta nella misura del:
- 15% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 700.000. Si considerano agevolabili anche le spese per servizi sostenute mediante soluzioni di cloud computing per la quota imputabile per competenza.
Per investimenti in altri beni strumentali materiali è riconosciuto un credito d’imposta nella misura del:
- 6% nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 2 milioni di euro.
Il credito d’imposta si applica esclusivamente in compensazione in cinque quote annuali di pari importo, ridotte a tre per gli investimenti in beni immateriali, ed è cumulabile con altre agevolazioni che abbiano a oggetto i medesimi costi nei limiti massimi del raggiungimento del costo sostenuto.
Credito d’imposta formazione 4.0
Per stimolare gli investimenti delle imprese nella formazione del personale sulle materie aventi ad oggetto le tecnologie rilevanti per la trasformazione tecnologica e digitale, il MISE ha previsto un credito d’imposta in percentuale delle spese relative al personale dipendente impegnato nelle attività di formazione.
Il credito d’imposta formazione 4.0 è riconosciuto in misura del:
- 50% delle spese ammissibili e nel limite massimo annuale di €. 300.000 per le piccole imprese
- 40% delle spese ammissibili nel limite massimo annuale di €. 250.000 per le medie imprese
- 30% delle spese ammissibili nel limite massimo annuale di €. 250.000 le grandi imprese.
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