L’educazione dei pet lovers. Intervista con Daniele Di Federico

In questo PetSpark Talk abbiamo il piacere di parlare con Daniele Di Federico, un professionista per metà medico veterinario e per metà growth hacker. La sua startup punta ad aumentare la longevità dei nostri pet attraverso il miglioramento del loro stile di vita. Un miglioramento che passa innanzitutto attraverso l’educazione di noi umani alla cura degli animali che vivono con noi. Attraverso un’app, Vetick, Daniele vuole educare gli amanti degli animali con contenuti multimediali interattivi realizzati da esperti del settore, rendendo l’apprendimento autorevole e divertente. 

 

Daniele, qual è la storia personale che ti ha portato a creare un progetto nel mondo pet?

Sono cresciuto in una fattoria di un piccolo paese abruzzese, immerso nella natura e circondato dagli animali. La mia relazione con Dasy, un San Bernardo che mio padre portò a casa quando avevo 2 anni, è stata unica: eravamo così legati che di notte scappavo per dormire con lei sotto il porticato. Perderla a causa della Leishmania, otto anni dopo, mi ha dilaniato. Di fatti è stata lei uno dei motivi principali per cui mi sono iscritto a Medicina Veterinaria.

Durante l’università ho scoperto una passione per la comunicazione e il marketing, lavorando con piccole startup. Da queste esperienze è nato il seme di Vetick, dove ho unito  il mio amore per gli animali alla mia vocazione per la comunicazione e il marketing e alla voglia di avere un impatto concreto nel mondo della medicina veterinaria.

Cosa ha ispirato lo sviluppo di un’app per la formazione dei “pet parents”?

L’idea di Vetick è nata da una riflessione sui problemi del settore veterinario emersi durante i miei ultimi anni di università. Ho capito che uno dei principali ostacoli nella clinica dei piccoli animali è la scarsa consapevolezza e collaborazione dei proprietari, che giocano un ruolo cruciale nella salute dei loro pet.

Allo stesso tempo, ho notato che molti “pet parents” vogliono informarsi per migliorare, ma spesso si affidano a fonti inadeguate o non ricevono spiegazioni esaustive dai veterinari, frenati dai ritmi delle cliniche. Questo, unito all’aumento di blog e influencer veterinari, ha confermato il bisogno di uno strumento educativo.

Così è nata Vetick, la prima app per formare i “pet parents”, promuovendo un approccio collaborativo tra proprietari, veterinari e animali, per migliorare la qualità della cura e valorizzare il ruolo del medico veterinario.

Quali specialisti veterinari sono coinvolti nella creazione dei contenuti?

Fino ad adesso per essere leggeri e fare tutti i test stiamo creando internamente i contenuti. Ci sono io che sono un Medico Veterinario e collaboro con il Dipartimento di Medicina Veterinaria di Napoli e una mia collega che lavora nella clinica dei piccoli animali ed ha un Master in Divulgazione Scientifica.

 

In una seconda fase ci affideremo a divulgatori di settore dietro compenso monetario, professori universitari rientrando nell’ottica della terza missione e altri professionisti.

 

Come funzionano i quiz e le sfide tra utenti? Cosa offrono ai proprietari di animali?

Nei quiz individuali, l’utente risponde a domande basate sulle lezioni svolte nell’app. Gli errori attivano ripassi mirati e sbloccano nuove lezioni per avanzare di livello. Superando quiz o lezioni, si guadagnano punti esperienza per scalare la classifica stagionale e, se si arriva sul podio, si ottengono premi come sconti o funzioni extra.

Nelle sfide tra utenti, si compete con avversari dello stesso rango rispondendo a domande a tempo. Alla fine, ogni partecipante riceve consigli sulla base degli errori commessi al fine di migliorare ed il vincitore guadagna punti extra che gli permetteranno di avanzare in classifica.

Come misurate l’impatto dell’app sulla qualità della vita degli animali domestici?

Analizziamo gli errori che l’utente commette nei primi utilizzi dell’app e li confrontiamo con gli errori commessi dopo tot tempo.

Ognuno di questi errori attualmente ha un impatto negativo sullo stile di vita e sulla longevità del cane e del gatto. Se noi li eliminiamo sappiamo di aver avuto un impatto positivo.

Raccolti questi miglioramenti, con il supporto di studi scientifici ed esperti del settore, andremo a vedere statisticamente l’impatto che l’app ha avuto sulla longevità del pet.

 

Quali altre funzionalità intendete implementare entro il lancio previsto nel 2025?

Attualmente ci sono contenuti multimediali (video, articoli e podcast), quiz (in “modalità giocatore singolo”) e la chat con il tutor (che sarebbe un Medico Veterinario).

 

Le altre funzionalità che intendiamo implementare in un secondo momento, sono:

  • il calendario per la gestione di tutte le Pet-Attività
  • lo shop per acquistare prodotti (strumenti consigliati e antiparassitari) e servizi (consulenza veterinaria, psicologo post perdita del cane e assicurazioni)
  • Sfide con gli altri utenti

 

In ultima istanza intendiamo implementare anche l’utilizzo di sistemi IoT per monitorare la salute e le reali attività del cane, attraverso le quali poi dare consigli al proprietario.

 

Se poteste descrivere il “sogno” che la vostra startup rappresenta in una frase, cosa direste?

Portare la longevità di ogni razza di cane e gatto oltre i 20 anni di vita, grazie alla formazione di proprietari, capaci di dare loro il corretto lifestyle.

 

Un ringraziamento a Daniele, per averci parlato di Vetick, se volete saperne di più…ecco la pagina dedicata a PetSpark

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