La squadra di una startup ovvero la brigata in cucina

di @monicaforconi 

In cucina lo chef trascorre in media 14 ore della sua vita quotidiana, al suo fianco i collaboratori. Dietro l’originalità, la creatività e la perfetta riuscita di un piatto non si nasconde il lavoro di un singolo uomo, bensì di una vera e propria squadra.

Il dilemma dello chef

Come coordinatore di un Incubatore incontro le aziende fin dalla loro fase iniziale e una delle dinamiche più interessanti riguarda proprio il dilemma one founder versus more founders. Personalmente sono una fan del concetto di “squadra” e sposo appieno l’affermazione di Aristotele “Il tutto è maggiore della somma delle sue parti”. Del resto anche le ultime tecnologie abilitanti fanno emergere la necessità di ragionare per sistemi. Sono tecnologie, quelle dell’IoT, dei Big Data, Cloud Computing ecc…, che comunicano tra di loro, interagiscono e auto-apprendono perciò necessitano, per essere sviluppate e implementate, di una squadra multidisciplinare in cui le contaminazioni di conoscenze, i saperi tecnici ed umanistici si uniscono, si confrontano e creano innovazione.

Come dire che la base per un buon piatto è, molto spesso, un soffritto a base di sedano, carota e cipolla o scalogno e un mix di altri aromi. Ma se la diversità dei componenti è una ricchezza, allora perché non crearla fin da subito?

La brigata in cucina

Scegliere i co-founder è un po’ come chiedersi: Chi si occuperà di fare la spesa? Chi preparerà le basi? Chi farà quadrare i conti? E chi metterà la pellicola sulla maionese affinché non secchi?

Amici, compagni di studio, parenti, colleghi, professionisti, estranei, imprenditori, sicuramente qualcuno che vada a colmare le tue lacune e sia disposto a investire il suo tempo e il suo denaro nella tua idea.

I consigli dello chef

1. Fai il punto su quali competenze hai bisogno 

In base alla mia esperienza, come prima cosa, devi aver ben chiare le competenze di cui hai bisogno per sviluppare la tua idea. Secondo un articolo pubblicato da “Entrepreneurial Insights”, uno dei motivi principali di fallimento dei progetti imprenditoriali è proprio legato a lacune presenti all’interno dei team di fondatori.

2. Punta su capacità e fiducia

In ogni caso deve essere una persona di cui puoi valorizzare le capacità e di cui ti puoi fidare.

3. Inizia a parlare con chiunque ascolti la tua idea e il tuo desiderio di trovare un socio

Partecipa a conferenze e eventi sociali imprenditoriali. Sono opportunità perfette, poiché tutti possono essere, per definizione, potenziali candidati.

4. Chiarisci subito due aspetti fondamentali della startup: tempo e denaro

Il detto “Patti chiari, amicizia lunga” ben si coniuga con il creare il team di una startup.
Partiamo dal tempo. La startup richiede un impegno costante, non un lavoro da fare nei ritagli di tempo. «…è passato solo un anno e mezzo da quando ci siamo insediati nell’Incubatore, ma sembra di averne vissuti sette. Il tempo della startup è intenso» Federico Masi di Strokein riassume in poche parole, ma esaustive, il suo vissuto. Non si tratta di un lavoro di 8 ore al giorno ma di almeno 12 ore al giorno ogni giorno. Ciò può voler dire stare poco con la propria famiglia, non distinguere più tra lavorare di mattina, di pomeriggio o di notte, di sabato o di domenica. E molto altro.

Per quanto riguarda invece il denaro, deve essere noto fin dall’inizio che per molti mesi, probabilmente almeno per un anno, i co-founder riceveranno zero come stipendio. Perciò metti subito in chiaro che bisogna essere preparati a stringere la cinghia.

5. Non fare il titano

Se hai deciso di indossare i panni di Gordon Ramsey, non caricarti tutto sulle spalle. Dietro ai fornelli come dietro le scrivanie, un team completo e che lavora bene insieme può portare lontano la startup. Un team forte, non frutto del caso, sarà in grado di tener duro sotto le innumerevoli pressioni e non crollare nei momenti di smarrimento.

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